Articolo di Amalia Di Carlo pubblicato su TeamSystem
Gli studi professionali e le loro strategie di comunicazione si dividono in due grandi filoni: coloro che sanno cogliere le opportunità del mercato e farle proprie, mettendo in atto la pianificazione di una comunicazione vincente e quelli che, invece, si “approfittano” dei treni in corsa per afferrarli al volo, ma non avendo un bagaglio di competenze adeguato rischiano di deragliare e fornire un’immagine distorta della realtà che rappresentano.
COGLIERE LE OPPORTUNITÀ DEL MARKETING
Per i professionisti è ormai fondamentale comunicare con cognizione di causa, e per far questo non bastano soltanto le competenze, l’esperienza e la specializzazione, ma è necessario fare uno sforzo in più e contestualizzare, calare nella realtà ciò che quotidianamente si fa.
Questo può voler dire spingersi oltre, rispetto al consueto uso di termini tecnici e commento di normative, e guardare approfonditamente la realtà, quello che accade, quello che i clienti sollecitano, quello che potrebbe avvenire, tracciare ipotesi e scenari concreti, per far sì che le competenze si trasformino in contenuti dall’alto valore aggiunto; che la comunicazione sia rivolta alle persone e faccia in modo di far comprendere con esempi concreti, numeri, illustrazioni, ciò che nella realtà comporta una norma.
Si tratta sicuramente di un passo avanti rispetto alle “vecchie” modalità di comunicazione, ma questa spinta evolutiva porta indubbiamente ottimi risultati.
Il primo è quello di farsi comprendere più facilmente e trasformare il linguaggio tecnico, il cosiddetto “legalese”, in un linguaggio comprensibile e applicabile.
Nella maggior parte dei casi, infatti, quando viene approvata una nuova norma, è complesso comprenderne in tempo reale le sue applicazioni, risvolti, cambiamenti e conseguenze che questa comporta alla vita di tutti i giorni, a ciò che quindi le aziende possono andare incontro.
Fondamentale, quindi, potrebbe diventare il supporto dei professionisti, che si fanno carico quindi di studiare la norma a tal punto da comprenderla e renderla immediatamente leggibile a tutti. Come? Trasformando i tecnicismi in esempi concreti, raccontando l’impatto reale, usando delle illustrazioni, che possano al meglio rendere l’idea di ciò che la norma potrà cambiare.
Di certo l’imprenditore alle prese con il cambiamento apprezzerà la facilitazione nell’interpretazione della norma e sarà a sua volta più rapido, grazie al prezioso aiuto del consulente, a metterla in pratica.
Opportunità per gli studi, in ambito comunicazione, vuole dire uscire dai patinati uffici siti nelle zone centrali delle più importanti città italiane e guardarsi intorno, analizzare la realtà, ascoltare i clienti, frequentare sovente le loro aziende e trasformare le numerose richieste che giungono sulle loro scrivanie in strumenti di comunicazione. Anticipare le preoccupazioni degli imprenditori e saper trovare le soluzioni prima che si trasformino in problemi, guardare al di là e saper anticipare trend e mercati.
OPPORTUNISMO
Diverso è invece il discorso se applicato a studi e professionisti che non hanno in sé competenze adeguate, ma che volendo stare al passo di colleghi più illustri e dotti, diventano degli ottimi giocatori di poker e impostano la loro comunicazione sull’opportunismo, appunto, sul bluff, sull’abbagliare con messaggi, che però se analizzati nel profondo, rivelano la loro messa in scena. Ma i trucchi, come la storia ci insegna, vengono presto smascherati davanti ad occhi esperti, ed evidenziano la scarsità di contenuti. Capita quindi di leggere comunicati stampa popolati da numerosissimi advisor, alcuni dei quali però hanno solo fatto le fotocopie, ma sfruttando il lustro di quel deal ambiscono ad avere il loro posto al sole. Altri che, se pur avendo contribuito in minima parte a un’operazione, bruciano tutti sui tempi ed escono per primi col proprio press release.
Altri ancora che sfruttano notizie di altri studi per “cavalcare l’onda” e far parlare di sé.
Alcuni, ancora, si spacciano per esperti di una determinata disciplina, solo perché ne intuiscono il potenziale successo nel mercato, ma senza, in realtà, averne mai studiato una pagina.
Ma attenzione: le bugie hanno le gambe corte!
E se pur all’inizio questa comunicazione può sortire degli effetti, a lungo andare diventa un boomerang, l’abbaglio dura un secondo, ma poi si spegne e una volta smascherati è difficile tornare indietro e riacquisire credibilità, una volta persa.